16-02-2021 | Vita di Oympia 3000
È ormai assodato che l’infezione da Corona Virus causa, oltre a danni all’apparato respiratorio, anche danni a livello dell’apparato cardiovascolare: il cuore è al dell’attenziocentrone della comunità scientifica.
Tra i primi centri d’eccellenza che hanno iniziato studi avanzati sulle problematiche cardiache legate al Covid-19 c’è il Centro Cardiologico Monzino, dove con tecnologie all’avanguardia, si è riprodotto in vitro una condizione fisiologica vicina a quella reale del paziente per agevolare la ricerca farmacologica.
Di Covid-19 si parla tanto ma si conosce ancora poco. La nostra comunità scientifica, come del resto quella internazionale, in questi difficili mesi ha iniziato studi clinici avanzati che hanno accertato come il cuore possa rimanere seriamente coinvolto nell’infezione da Covid-19.
Sintomi come stanchezza, affaticamento, dolore al torace sono sempre più frequenti in chi ha contratto il virus: non solo polmoni ma anche il nostro cuore finisce sotto i riflettori della scienza medica.
Secondo uno studio americano pubblicato su Jama Cardiology il Covid “determina un aumento rapido e significativo della risposta infiammatoria, che può coinvolgere anche i vasi sanguigni e il cuore”.
Ecco perché vi è stato un aumento del rischio di eventi quali vasculiti e miocarditi che, in casi gravi, provocano aritmie cardiache fatali.
Le conseguenze per l’apparto cardiocircolatorio non sarebbero però solo queste: l’eccessiva risposta infiammatoria porterebbe anche ad una coagulazione del sangue che potrebbe causare trombosi e embolie polmonari.
Cosa può fare la medicina dello sport?
La medicina dello sport è quella branca della medicina specialistica che si occupa soprattutto di prevenzione e del trattamento delle patologie associate all’attività fisica e svolge quindi un ruolo indispensabile nella cura della salute degli atleti di qualsiasi livello.
Ragion per cui la Federazione Medico Sportiva Italiana (riconosciuta dal CONI) si è fatta promotrice presso il Ministero della Salute per attuare un protocollo per la ripresa dell’attività sportiva agonistica in atleti non professionisti Covid-19 positivi e guariti e in atleti con sintomi successivi per Covid-19.
L’obiettivo è quello di favorire la ripresa graduale delle attività sportive sempre tenendo in considerazione la prevenzione della salute degli atleti.
Il Ministero della Salute ha recepito i protocolli FMSI per il rilascio dell’idoneità sportiva agonistica per gli atleti risultati Covid-19 positivi e per il rilascio della certificazione per poter riprendere a praticare attività fisica - sempre a livello agonistico - dopo essere risultati positivi al Covid-19.
Vediamo insieme come.
Gli atleti vengono divisi in 3 gruppi secondo la classificazione NIH1 ovvero atleti che hanno avuto una malattia con sintomatologia “lieve”, “moderata” o “severa”.
Gli atleti che hanno avuto una sintomatologia lieve dovranno integrare gli esami previsti per il rilascio della certificazione agonistica (non prima comunque che siano trascorsi 30 giorni dall’avvenuta guarigione) con i seguenti:
- test ergometrico incrementale massimale con monitoraggio elettrocardiografico e valutazione della saturazione ossigeno a riposo, durante e dopo test;
- ecocardiogramma color doppler;
- esame spirometrico completo (con valutazione FCV, FEV-1, indice Tiffenau, MVV)
Gli atleti con sintomatologia moderata dovranno integrare gli esami di cui sopra con un ECG e secondo Holter 24 h inclusivo di una seduta di allenamento ed esami ematochimici.
Per quanto riguarda il terzo gruppo, comprendente atleti che hanno avuto una sintomatologia più importante, questi dovranno sottoporsi, oltre a tutti gli esami sopra citati, anche ad una valutazione cardiopolmonare integrata durante test ergometrico massimale.
Per questi soggetti inoltre si potrebbe anche rendere indispensabile una valutazione polmonare avanzata.
Ecco come la medicina dello sport si è messa al servizio della prevenzione della salute attenta a valutare anche il minimo segnale che possa far pensare ad una compromissione dell’apparato cardiocircolatorio.
Tiziana
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