10-05-2021 | Medicina dello sport

La storia della medicina dello sport – prima parte.


Quando vi recate presso il nostro centro medico sportivo per una visita finalizzata all’ottenimento del certificato medico agonistico, siete seguiti da una figura chiamata medico dello sport.
Abbiamo trovato una definizione completa di questo professionista sul sito di Humanitas Research Hospital 1 , che riportiamo di seguito:
“Il medico dello sport si occupa di certificare l'idoneità alla pratica sportiva agonistica e non agonistica e può effettuare test e valutazioni per identificare eventuali problematiche legate allo sport o che possono sconsigliarne la pratica (...) Inoltre, può fornire consulenze sull'alimentazione più adatta a uno sportivo, assiste l'atleta durante la pratica sportiva, gestisce i traumi sportivi e si occupa della gestione delle malattie croniche attraverso la prescrizione dell'esercizio fisico come terapia. Infine, può rivestire il ruolo di medico di gara e occuparsi di antidoping”.

Nella descrizione sono comprese tutte le attività che esercita il medico dello sport oggi, anche se questo ramo della medicina ha origini molto lontane.
Le civiltà antiche più evolute come la Cina, l’antica Grecia e l’Asia Minore nutrivano già un forte interesse per le attività fisiche sportive, i giochi e l’igiene, credendo che l’attività motoria fosse benefica per l’uomo: i disegni e le incisioni su reperti storici lo dimostrano.
I primi maestri di ginnastica si trovano nella civiltà Ellena, i paidotribai: questi avevano il compito di accrescere la resistenza fisica degli allievi adeguando lo sforzo in base alla struttura e alle capacità di ognuno di loro.
Vi erano poi i gymnastai, gli istruttori, che collaboravano con i medici.
Ippocrate (460-377 a. C.) fu il padre della Medicina Preventiva. Ricordiamo una sua famosa frase:
“tutte le parti del corpo dotate di una funzione, se vengono usate con moderazione ed adibite ai compiti cui sono avvezze, diventano sane e ben sviluppate, invecchiando lentamente”.
Sia i Greci che i Romani frequentavano quotidianamente le terme, per curare l’igiene personale e la bellezza del corpo, e le palestre per praticare sport alla ricerca del benessere fisico secondo il concetto mens sana in corpore sano.

Il Medio Evo fu, anche per la salute del corpo, un secolo buio: probabilmente il fanatismo religioso e l’inesistente concetto di igiene, portarono la popolazione a vivere in condizioni pessime sotto il punto di vista della pulizia, in netto contrasto con quanto era accaduto nei secoli precedenti.
Con il Rinascimento però, l’interesse per l’attività fisica riprese grazie allo sviluppo della scienza, intesa nel senso moderno del termine.
Nel 1601 il medico forlivese Girolamo Mercuriale (1530 – 1610) scrisse il De Arte Gymnastica Apud Ancientes, manuale che può essere considerato il primo trattato di medicina dello sport.
Durante i primi anni del XVII secolo, grazie al benestare dell’allora Re Giacomo I, l’avvocato Robert Dover organizzò gli Olimpick Games nella piccola città di di Chipping Campden vicino ad Oxford, una manifestazione sportiva che si avvicinava all’idea dei giochi olimpici come li intendiamo noi oggi.
Il 1600 fu un secolo dedicato alle scoperte scientifiche e all’evoluzione della filosofia sperimentale: in quegli anni infatti iniziarono i primi studi dedicati alla circolazione del sangue e alla fisiologia del movimento e crebbe l’interesse per lo studio delle patologie degli atleti.

Una figura importante per la diffusione dello sport in Italia fu Gaetano Filangieri, che alla fine del Settecento scrisse un libro nel quale affermava l’importanza della ginnastica per lo sviluppo psicofisico dei bambini: nel 1851, a distanza di oltre cinquant’anni, il Municipio di Torino rese obbligatoria la ginnastica nelle scuole elementari e superiori, una vera conquista.
Sempre in questi anni, il pioniere torinese degli studi di fisiologia applicata Angelo Mosso, descrisse nei suoi libri i benefici dell’attività motoria sul fisico sia degli uomini che delle donne, sottolineando la necessità di adeguare gli allenamenti in base alle caratteristiche dei singoli soggetti.
I suoi studi spinsero diverse scuole - anche negli altri Paesi – a implementare l’educazione fisica negli istituti. Alla fine dell’Ottocento presso la Harvard University nacque il Dipartimento di Fisiologia, e presso la Lawrence Scientific School quello di Fisiologia dell’Allenamento Fisico.
Lo sport inizia così a diffondersi in tutta Europa come pratica costante da inserire nella propria giornata.
Data da ricordare è il 1896, anno in cui venne organizzata ad Atene la prima Olimpiade dell’Età Moderna grazie all’opera divulgativa di Pierre de Fredi Baron de Coubertin, che sposava il modello britannico.
Da questo anno in poi, la cultura dello sport e lo sviluppo della medicina sportiva crebbero notevolmente: vi racconteremo i successivi passaggi nel prossimo articolo.

Tiziana



1 www.humanitas.it

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