20-12-2021 | Medicina dello sport

Acuità visiva e sport: cosa prevedono le Federazioni Sportive Nazionali


Le Federazioni Sportive Nazionali impongono dei limiti minimi di vista per ogni occhio, per poter praticare il proprio sport agonistico senza l’uso di occhiali o lenti a contatto.

Durante la visita di idoneità sportiva, la vista viene valutata attraverso la lettura dell’ottotipo, una tabella luminosa appesa ad una parete con le lettere dell’alfabeto (oppure con simboli).
L’acuità visiva viene misurata in decimi.
Se dall’esame della vista risulta un’acuità visiva inferiore ai limiti imposti dalla Federazione relativa allo sport praticato, scatta l’obbligo di lenti per lo sportivo.

Per ogni sport ci sono dei valori di riferimento specifici.
Semplifichiamo e facciamo qualche esempio: l’acuità visiva per lo sport agonistico “tennis” (09/10 occhio migliore e 06/10 occhio peggiore) è superiore a quella richiesta per lo sport “calcio” (06/10 occhio migliore e 04/10 occhio peggiore) in quanto la pallina da tennis è molto più piccola della palla usata nel calcio.

Ogni Federazione Sportiva Nazionale ha le sue tabelle per la valutazione dell’acuità visiva.
Citiamo alcuni sport molto popolari sempre per darti esempi concreti:
- il canottaggio: occhio migliore 06/10 e occhio peggiore 02/10);
- il judo: occhio migliore 04/10 e occhio peggiore 02/10, la correzione con gli occhiali non è ammessa, si possono usare esclusivamente lenti a contatto;
- motociclismo: occhio migliore 09/10 e occhio peggiore 09/10.

In base allo sport praticato, alcune Federazioni Sportive Nazionali consentono l’utilizzo di occhiali, altre invece impongono le lenti a contatto per una questione di sicurezza: pensiamo ad esempio agli sport come il pugilato dove c’è il rischio di rompere le lenti degli occhiali durante un incontro.

Negli ultimi anni sono stati introdotti sul mercato degli occhiali speciali per lo sport che vengono indossati in gara anche da atleti molto famosi: nel basket ne è un esempio Karim Abdul Jabbar e nel calcio Edgard Davids.
Questi occhiali speciali e protettivi, molto simili ad un paio di occhialini da nuoto, vengono accettati dagli arbitri.
A proposito di arbitri, anche i giudici di gara devono avere una acuità visiva minima di 09/10 per ciascun occhio: non possono certo sbagliare.

Oltre a rispettare l’acuità visiva, bisogna tenere conto anche di eventuali patologie oculistiche, per le quali gli atleti non ottengono l’idoneità sportiva agonistica.
La causa più comune di non idoneità è il monocolo: in caso di mancanza della vista da un occhio l’atleta non può avere l’idoneità alla pratica sportiva agonistica di sport da contatto o di squadra (calcio, pallacanestro, pallavolo, pugilato).
In caso di riduzione del campo visivo o di discromatopsia (cecità rosso- verde), in alcuni sport non viene concessa idoneità.

Per rilasciare il certificato medico agonistico, il medico dello sport valuta ogni singolo atleta sulla base dello sport praticato effettuando l’esame della vista durante la visita.
Le patologie oculistiche che possono compromettere l’attività fisica sono diverse: cataratta, glaucoma, problemi alla retina. Come sempre raccomandiamo una prevenzione costante e controlli periodici, con approfondimenti in caso di fastidi alla vista.

Per tutte le discipline a rischio di trauma bulbare (come il pugilato, sul quale abbiamo una certa esperienza) sottolineiamo l’importanza di una attenta valutazione del segmento posteriore dell’occhio.

Vuoi sapere quali sono i valori previsti dalla Federazione Nazionale per il tuo sport?
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Dott. Kogoj



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