11-11-2021 | Medicina dello sport

Return to play:
le norme per gli atleti che hanno contratto il Covid-19


La salute è una cosa seria. Uno degli obiettivi che ci poniamo da sempre nel nostro Centro Medico Sportivo è quello di sensibilizzare gli atleti portandoli alla consapevolezza sul loro stato di salute per comprendere a quale livello sia possibile praticare attività fisica, specificando quali siano gli esami da effettuare con costanza per assicurarsi di stare bene.

La recente pandemia che abbiamo vissuto, ha acuito ancora di più la nostra sensibilità, soprattutto in materia di return to play, ovvero l’acquisizione dell’idoneità sportiva agonistica per gli atleti che hanno contratto il Covid-19.
Abbiamo già affrontato l’argomento in un articolo pubblicato il 23 aprile scorso (potete leggero QUI) nel quale raccomandavamo di prestare la massima attenzione alla comparsa di sintomatologia significativa a livello cardiaco per gli sportivi post Covid.

Forse quanto abbiamo scritto non è sufficiente a far capire che il Covid-19 ha degli effetti negativi sulla funzionalità cardiaca che sfociano in miocardite, un danno non ischemico che si può trasformare in disfunzione cardiaca, aritmia e simili.

Nel nostro Centro Medico Sportivo rispettiamo le norme previste per l’idoneità e la ripresa all’attività sportiva agonistica in atleti non professionisti Covid-19 positivi guariti.
Cosa prevedono i protocolli?
La commissione FMSI (Federazione Medico Sportiva Italiana) ha elaborato una serie di esami a tutela della salute degli atleti che hanno contratto il Covid-19.
Il Medico Specialista in Medicina dello Sport, ai fini del primo rilascio/rinnovo dell’idoneità sportiva o nei casi di infezione da Sars-COV-2 sopraggiunta durante la validità della certificazione per la ripresa sportiva, distingue gli atleti in tre categorie.

Categoria A1: atleti appartenenti allo stadio clinico di “Infezione asintomatica” o “Malattia lieve” secondo classificazione NIH1 e comunque non siano ricorsi a ricovero ospedaliero e/o terapie antibiotiche, cortisoniche o epariniche a causa di infezione da Sars-COV-2.

Categoria A2: atleti appartenenti allo stadio clinico di “Malattia moderata” o comunque che siano ricorsi a ricovero ospedaliero e/o terapie antibiotiche, cortisoniche o epariniche a causa di infezione da Sars-COV-2.

Categoria A3: atleti appartenenti allo stadio clinico di “Malattia severa” e “Malattia critica” secondo classificazione NIH1.

Quali sono gli esami previsti per il gruppo A1?
Nel gruppo A1 è necessario integrare gli esami previsti per il rilascio della certificazione sportiva agonistica con i seguenti approfondimenti diagnostici, non prima comunque che siano trascorsi 30 giorni dall’avvenuta guarigione (come da normativa vigente):

  • test ergometrico incrementale massimale con monitoraggio elettrocardiografico e valutazione della saturazione di O2 a riposo, durante e dopo il test;
  • ecocardiogramma color doppler;
  • esame spirometrico con determinazione di: capacità vitale forzata (FVC), volume espiratorio forzato al primo secondo (FEV-1), indice di Tiffenau, picco di flusso espiratorio e flussi a volumi intermedi e massima ventilazione volontaria (MVV).

Quali sono gli esami previsti per il gruppo A2?
Nel gruppo A2 è necessario integrare gli esami previsti per il rilascio della certificazione sportiva agonistica con i seguenti approfondimenti diagnostici, non prima comunque che siano trascorsi 30 giorni dall’avvenuta guarigione (come da normativa vigente):

  • test ergometrico incrementale massimale con monitoraggio elettrocardiografico e valutazione della saturazione di O2 a riposo, durante e dopo il test;
  • ecocardiogramma color doppler;
  • ECG Holter 24 ore inclusivo di una seduta di allenamento o di sforzo;
  • esame spirometrico con determinazione di: capacità vitale forzata (FVC), volume espiratorio forzato al primo secondo (FEV-1), indice di Tiffenau, picco di flusso espiratorio e flussi a volumi intermedi e massima ventilazione volontaria (MVV);
  • esami ematochimici (emocromo completo, ALT/AST, Gamma GT, Creatininemia, CPK isotipi cardiaci, Troponina, LDH, PT/PTT, INR, Elettroforesi proteica, PCR, Ferritina, Esame urine completo).

Quali sono gli esami previsti per il gruppo A3?
Nel gruppo A3 è necessario integrare gli esami previsti per il rilascio della certificazione sportiva agonistica con i seguenti approfondimenti diagnostici, non prima comunque che siano trascorsi 30 giorni dall’avvenuta guarigione (come da normativa vigente):

  • valutazione cardiopolmonare integrata durante test ergometrico incrementale massimale (cardiopulmonary exercise test – CPET), con monitoraggio ECG e con valutazione della saturazione di O2 a riposo, durante e dopo test;
  • ecocardiogramma color doppler;
  • ECG Holter 24 ore inclusivo di una seduta di allenamento o di sforzo;
  • esame spirometrico con determinazione di: FVC, FEV1 e MVV (anche per gli sport della Tabella A);
  • esami ematochimici (emocromo completo, ALT/AST, Gamma GT, Creatininemia, CPK isotipi cardiaci, Troponina, LDH, PT/PTT, INR, Elettroforesi proteica, PCR, Ferritina, Esame urine completo).

Il medico che rilascia la certificazione, in base all’età del paziente, può anche decidere di integrare gli esami con una diagnostica polmonare per immagini e con la diffusione alveolo-capillare.

Se siete atleti post-Covid e decidete di rivolgervi a noi per il return-to-play, questi sono gli esami ai quali vi sottoporremo per accertarci del vostro stato fisico, della salute e del benessere generale.
Le norme che vi abbiamo citato devono essere rispettate da tutti i Centri Medici Sportivi che rilasciano certificati per l’idoneità sportiva: seguite le regole per rispettare la vostra salute e praticare sport con serenità.

Per maggiori informazioni sulle pratiche del return to play siamo disponibili con consulenze personalizzate.

Tiziana



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